PERCHÉ C'È L'UOMO SULLA TERRA?
I mammiferi, che hanno continuato la specie animale dopo l'estinzione dei grandi rettili, avevano grandi vantaggi sui precedenti vertebrati.
Prima di tutto il sangue caldo e cioè la possibilità di mantenere il proprio corpo circa allo stesso grado di calore d'inverno e d'estate. Poi, invece di deporre uova, mettevano al mondo piccoli vivi e non correvano il rischio di vedersi mangiare le uova dagli altri animali.
Quindi, la maggior quantità di cervello: di fronte alle difficoltà della vita furono in grado di sopravvivere non più grazie alla forza ed alle dimensioni, ma alla maggiore intelligenza. L'opossum, piccolo roditore del Sud America, non più grande di uno scoiattolo, ne è un esempio tipico. Circa cinquecentomila anni fa un esemplare della specie dei mammiferi, l'uomo, s'incamminò faticosamente alla conquista della Terra.
Le armi usate in questa sua scalata al potere, non furono né le dimensioni né la forza, ma un cervello sviluppatissimo, capace di fissare nella memoria dati e conoscenze acquisiti.
Ciò lo portò dapprima alla fabbricazione di utensili ed armi efficaci e sempre più perfezionate che gli permisero di sopravvivere, difendendosi dagli attacchi degli altri animali più forti ed attaccando la preda; poi all'utilizzazione sempre più perfetta delle risorse naturali, legate all'agricoltura, alla caccia e alla pesca, ed infine all'organizzazione sociale, alla creazione di tutto quell'insieme di ordinamenti politici che gli permisero di staccarsi definitivamente dal suo primitivo stato selvaggio e di porre le basi per la sua futura potenza.
La comparsa dell’uomo sulla Terra